Le competenze tecniche e strategiche continuano ancora oggi a essere alla base del successo aziendale, ma in un contesto dinamico e innovativo come quello attuale vengono affiancate sempre più spesso da altre skill determinanti. Tra queste, per esempio, l’intelligenza emotiva (IE) va vista, soprattutto per i C-Level – i dirigenti di più alto livello – come un fattore chiave in grado di fare la differenza tra un leader efficace e uno che fatica a ottenere risultati concreti. Ma cos’è esattamente l’intelligenza emotiva, e come può essere valutata in modo efficace nei vertici aziendali?
L’Intelligenza Emotiva: oltre le competenze tradizionali
Per chiarirci le idee, partiamo innanzitutto col dare una definizione di base del concetto di “intelligenza emotiva”. Questa si configura, in pratica, come la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, una competenza che, nei ruoli dirigenziali, si traduce nella capacità di costruire relazioni forti, di guidare e ispirare i team e di prendere decisioni che tengano conto non solo dei dati, ma anche del contesto umano in cui l’azienda opera, ancor di più oggi che la soddisfazione dei lavoratori dipende da un ventaglio sempre più ampio di bisogni personali e familiari, oltre che economici. Non è un caso, d’altronde, che le più recenti ricerche svolte da società internazionali come Gallup abbiano rilevato un misero 4% di impiegati italiani realmente appagati sul posto di lavoro.
Daniel Goleman, uno dei pionieri dello studio dell’intelligenza emotiva, ha identificato in quest’ambito cinque componenti principali: autoconsapevolezza, autoregolazione, motivazione, empatia e abilità sociali. Nei C-Level, queste caratteristiche sono fondamentali per operare tra le complessità della leadership moderna, dove non basta essere esperti del proprio settore ma è necessario saper comprendere e gestire le dinamiche umane, spesso sottili, che influenzano l’organizzazione.
Perché l’Intelligenza Emotiva è fondamentale per i C-Level?
A differenza delle competenze tecniche, che possono essere apprese e perfezionate nel tempo, l’intelligenza emotiva è dunque una qualità che richiede una profonda introspezione e una consapevolezza continua.
Per i C-Level, la IE risulta una skill essenziale per diversi motivi. Innanzitutto, i dirigenti di alto livello devono gestire team sempre più eterogenei e spesso internazionali, nei quali le differenze culturali e personali possono creare tensioni e incomprensioni. Un leader con alta intelligenza emotiva sa come costruire ponti tra queste differenze, creando un ambiente di lavoro inclusivo e collaborativo.
Va inoltre osservato come questa caratteristica possa risultare determinante nella gestione delle crisi. Quando le cose non vanno come previsto – che si tratti di una crisi economica, di un cambiamento radicale nel mercato o di una sfida interna – un leader con alta IE è infatti in grado di mantenere la calma, di infondere fiducia nel team e di prendere decisioni ponderate che tengano conto sia delle necessità aziendali che del benessere dei dipendenti.
Come valutare l’Intelligenza Emotiva nei C-Level in 4 step
Valutare l’intelligenza emotiva nei dirigenti non è un compito semplice, ma è essenziale per garantire che l’azienda sia guidata da leader capaci di affrontare le sfide moderne con successo. Ecco alcune strategie per effettuare questa valutazione:
- Interviste comportamentali: durante il processo di selezione, le interviste comportamentali possono rivelare molto sulle competenze emotive di un candidato. Domande come “Mi racconti di una volta in cui ha dovuto gestire un conflitto all’interno del suo team” o “Come ha affrontato una situazione di crisi in azienda?” possono fornire indicazioni preziose su come il candidato gestisce le emozioni e le relazioni interpersonali;
- Assessment psicologici: esistono strumenti di valutazione psicologica specifici per misurare l’intelligenza emotiva. Test come il EQ-i 2.0 o il MSCEIT (Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test) possono offrire una valutazione strutturata delle diverse componenti della IE, aiutando a identificare punti di forza e aree di miglioramento;
- Feedback a 360 gradi: un altro metodo efficace è il feedback a 360 gradi, che coinvolge colleghi, subordinati e superiori nel valutare le competenze emotive del candidato. Questo tipo di riscontro offre una visione olistica e spesso rivela aspetti che potrebbero non emergere durante un colloquio tradizionale.
- Osservazione del comportamento in situazioni di stress: spesso, l’intelligenza emotiva di una persona si rivela nelle situazioni di stress o di alta pressione. Durante il processo di selezione, è utile quindi osservare come il candidato reagisce a domande difficili o scenari ipotetici di crisi. La capacità di mantenere la calma, di riflettere prima di rispondere e di mostrare empatia anche in situazioni difficili sono tutti segnali di alta IE.
Il ruolo dell’Intelligenza Emotiva nel successo aziendale
Investire in leader con alta intelligenza emotiva può avere, come è facile immaginare, un impatto significativo sul successo aziendale. Diversi studi hanno infatti dimostrato che i leader emotivamente intelligenti non solo creano team più coesi e produttivi, ma sono anche più efficaci nel guidare l’azienda attraverso periodi di cambiamento e incertezza.
In un mercato globale sempre più competitivo, le aziende non possono dunque più permettersi di ignorare l’importanza dell’intelligenza emotiva nei ruoli di leadership. Un leader che combina competenze tecniche con alta IE è infatti in grado di costruire relazioni solide, di leggere e interpretare le complessità umane e di portare l’azienda al successo, creando valore non solo per gli azionisti, ma per tutti gli stakeholder.
L’intelligenza emotiva non è, insomma, solo un “nice-to-have” per i C-Level, ma un elemento imprescindibile che può determinare addirittura il successo o il fallimento di un’azienda. Valutare e sviluppare la IE nei dirigenti di alto livello dovrebbe essere pertanto una priorità per tutte le aziende che vogliono rimanere competitive e resilienti in un mondo in continua evoluzione. Scegliere leader con alta intelligenza emotiva significa infatti investire in un futuro più sicuro, più collaborativo e più prospero per l’intera organizzazione.