I sociologi definiscono la “Generazione Z” l’insieme di tutte le persone che sono nate nel periodo storico che inizia nel 1995 e che finisce nel 2010.
Sono la generazione che segue i millennials, ovvero le persone che hanno circa 30/40 anni nel 2020 e che inizia ad affacciarsi seriamente nel mondo del lavoro (almeno quelli nati negli anni ’90 e primi anni 2000).
Sono tanti ragazzi intelligenti e abituati all’uso degli strumenti digitali, nati in un mondo sempre più digitale e dove la diversità di posti di lavoro e modi per guadagnare è decisamente più sviluppata rispetto ai tempi dei loro genitori.
Per delle aziende è sempre fondamentale investire sui giovani e sul cambiamento in modo da potersi adattare più facilmente alle varie situazioni di mercato.
I Millennials e la generazione Z sono i due pilastri del futuro da cui ogni azienda che desidera espandersi e resistere sul mercato deve assolutamente partire per svilupparsi ulteriormente.
La generazione Z, come si diceva, è una generazione abituata al digitale e a una diversità di lavori differenti.
Ci sono ragazzi giovanissimi che hanno infatti sfruttato in modo intelligente il digitale per fare molti soldi e le aziende non possono non tenere di conto di questa cosa.
Per attirare i migliori talenti della generazione Z e Millennials le aziende devono pensare in modo opposto rispetto a come ragionavano ai tempi dei loro genitori.
I tempi dove si proponeva un contratto con lavoro da ufficio 8 ore al giorno sono quasi in via di estinzione e la pandemia di Covid-19 ha solo affrettato il processo di cambiamento, andando verso una diversità molto marcata rispetto al passato per quanto riguarda la stessa concezione di lavoro.
Nei prossimi anni (alcuni sociologi dicono nell’arco di 5 anni massimo) chi ha investito nel digitale avrà sicuramente un lavoro, anche se probabilmente in una forma diversa da quello che svolge adesso, mentre chi sarà rimasto ancorato ai modelli del passato sarà destinato a faticare notevolmente sia per restare competitivo sul mercato che per attirare giovani.
Occorre quindi effettuare dei massicci investimenti nell’informatica e nella digitalizzazione delle aziende, dando ai giovani una serie di opportunità da sfruttare che i loro genitori non hanno avuto e in questo modo le aziende potranno attirare l’attenzione dei migliori elementi delle generazioni Z e Millennials.
Parafrasando una celebre frase di John F. Kennedy, che disse “non domandarti cosa può fare il paese per te, pensa a cosa puoi fare tu per il paese”, in questo modo le aziende devono pensare a cosa possono fare loro per attirare i giovani. Devono risolvere i loro bisogni in modo veloce, immediato e in modo facile, devono far capire che sono vicini a questi giovani e alle loro necessità e dare tutte le occasioni che vogliono.
L’investimento nel digitale deve essere costante nel tempo, facendo in modo di apparire allo stesso livello dei giovani, un partner, non una figura paterna.
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