Negli ultimi anni, le aspettative di investitori, consumatori e regolatori nei confronti delle imprese si sono evolute, richiedendo non solo performance finanziarie solide, ma anche un impegno tangibile verso pratiche più sostenibili e responsabili. Hanno assunto, così, sempre più importanza le strategie ESG (Environmental, Social, Governance), una risposta integrata alle sfide della sostenibilità nella cui implementazione e gestione sono coinvolti in prima linea i Chief Financial Officer (CFO). Come cambia, dunque, il ruolo di questi professionisti nell’era della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale?
Il ruolo del CFO: non più solo numeri
Tradizionalmente, il ruolo del CFO era principalmente focalizzato sulla gestione delle finanze aziendali, con lo scopo di garantire la redditività e la stabilità economica dell’organizzazione. Con l’evoluzione del contesto economico e sociale, questi compiti si sono però via via ampliati, includendo la responsabilità di guidare le strategie ESG. Il Direttore Finanziario non è più, dunque, solo il “custode dei numeri”, ma un leader chiave nella promozione di pratiche sostenibili che possano generare valore a lungo termine per l’azienda e per i suoi stakeholder.
La transizione verso un modello di business sostenibile richiede infatti un profondo cambiamento di mentalità a livello dirigenziale, che vede il CFO al centro di questa trasformazione. Proprio la comprensione profonda delle dinamiche finanziarie e la sua influenza all’interno del C-level lo rendono, in altre parole, la figura ideale per integrare le strategie ESG nelle decisioni aziendali quotidiane.
Le componenti ESG: un framework integrato per la sostenibilità
Prima di capire come agisce un CFO dal punto di vista della sostenibilità, occorre fare un passo indietro e individuare le componenti di questo nuovo approccio. Le strategie ESG si basano, come suggerisce lo stesso acronimo, su tre pilastri fondamentali – ambientale, sociale e governance – e ogni componente rappresenta un aspetto essenziale della sostenibilità aziendale.
- Ambiente (Environmental): ossia l’impatto dell’azienda sull’ambiente, inclusi l’uso delle risorse naturali, la gestione dei rifiuti, l’efficienza energetica e l’impronta di carbonio. Per un CFO, ciò significa valutare e misurare il costo a lungo termine delle pratiche ambientali e identificare opportunità di investimento in tecnologie verdi e progetti che riducono l’impatto ambientale;
- Sociale (Social): la componente sociale si concentra sulle relazioni dell’azienda con i dipendenti, i fornitori, i clienti e le comunità locali, toccando temi come la diversità e l’inclusione, le condizioni di lavoro, i diritti umani e l’impegno comunitario. Il CFO, in questo contesto, deve garantire che le politiche sociali dell’azienda siano allineate con i valori aziendali e che abbiano un impatto positivo sulla reputazione e sul morale dell’organizzazione;
- Governance (Governance): il pilastro della governance riguarda invece le pratiche di gestione aziendale, inclusi la trasparenza, l’etica, la composizione del consiglio di amministrazione e le politiche di compensazione. Per il CFO, ciò significa assicurarsi che le decisioni aziendali siano prese con integrità e che esistano strutture di governance solide per gestire i rischi ESG.
Il ruolo attivo del CFO nelle strategie ESG
Il CFO gioca insomma un ruolo essenziale nel tradurre le ambizioni ESG in azioni concrete. Questo implica una serie di responsabilità che vanno ben oltre la tradizionale gestione finanziaria, andando a coinvolgere le seguenti aree:
- Misurazione e reporting: una delle sfide principali per il CFO è quella di stabilire metriche affidabili per misurare il progresso delle iniziative ESG, per esempio attraverso la raccolta e l’analisi di dati relativi all’impatto ambientale, alle pratiche sociali e alle strutture di governance. Il CFO deve assicurarsi che questi dati siano accurati, trasparenti e conformi alle normative in continua evoluzione;
- Gestione del rischio: Le strategie ESG non sono solo una questione di opportunità, ma anche di gestione del rischio. Il CFO deve infatti identificare e valutare i rischi ESG che potrebbero avere un impatto sul business, come i cambiamenti climatici, le crisi reputazionali o le inadempienze normative. Integrando questi rischi nelle strategie aziendali, il CFO contribuisce a creare un’impresa più resiliente e preparata ad affrontare le sfide future;
- Pianificazione finanziaria: Implementare strategie ESG può comportare costi iniziali significativi, per questo il CFO deve trovare il giusto equilibrio tra l’investimento necessario per sostenere queste iniziative e la gestione della redditività a breve termine. In quest’ottica, sarà necessaria una pianificazione finanziaria accurata, che consideri sia i benefici a lungo termine delle pratiche sostenibili sia le pressioni finanziarie immediate;
- Comunicazione con gli stakeholder: la trasparenza è fondamentale per il successo delle strategie ESG, ecco perché il CFO ha la responsabilità di comunicare in modo chiaro e trasparente i progressi fatti dall’azienda in quest’ambito agli investitori, ai clienti e ad altri stakeholder, con una comunicazione sempre supportata da dati concreti e da una narrazione che dimostri l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità.
Il CFO come figura leader della sostenibilità
Come possiamo intuire, quindi, il ruolo del CFO è destinato a diventare sempre più centrale nella guida delle strategie ESG, con lo scopo non solo di contribuire a creare valore per l’azienda, ma anche di costruire un mondo più sostenibile e giusto.
In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una componente essenziale del successo aziendale, i CFO devono insomma trasformarsi in veri e propri “leader della sostenibilità”, capaci di integrare gli obiettivi finanziari con quelli ambientali e sociali. Una necessità strategica, ma anche un’opportunità per gli stessi professionisti di lasciare un’impronta duratura nel futuro delle loro aziende e della società.