Il concetto di sostenibilità è ormai un tema portante della quotidianità di persone e aziende, chiamate ad azioni sempre più rispettose dell’ambiente, per questo motivo l’integrazione dello nelle strategie imprenditoriali è passata dall’essere una scelta opzionale a una vera e propria necessità competitiva. Le aziende che riescono a coniugare la crescita economica con la responsabilità ambientale e sociale, infatti, non solo rispondono alle crescenti aspettative degli stakeholder, ma ottengono anche vantaggi significativi in termini di reputazione, efficienza e profittabilità a lungo termine. In che modo, dunque, la sostenibilità può e deve essere messa al centro delle strategie aziendali?
L’importanza della sostenibilità per le aziende
Essere sostenibili non è più un vezzo. Secondo un rapporto del Global Sustainable Investment Alliance (GSIA), già nel 2022 erano infatti stati investiti oltre 35,3 trilioni di dollari a livello globale in attività che seguono criteri ESG (Environmental, Social, Governance), con un aumento del 15% rispetto al 2020, a dimostrazione di un crescente interesse da parte degli investitori nei confronti di aziende che implementano strategie sostenibili, con un’attenzione particolare all’impatto ambientale e sociale.
Lo stesso mercato, tra l’altro, si mostra sempre più attento a certe tematiche. Un’altra indagine condotta da McKinsey ha rivelato infatti che oltre il 70% dei consumatori preferisce acquistare da aziende che si impegnano in pratiche sostenibili, mentre il 68% dei giovani lavoratori considera cruciale la sostenibilità quando sceglie dove lavorare. Cosa significa tutto questo? Che la sostenibilità, oltre ad avere un impatto positivo a livello sociale e ambientale, può rappresentare anche un importante elemento di competitività e uno strumento per migliori risultati economici. Come integrarla, dunque, al meglio?
Come integrare la sostenibilità nelle strategie aziendali
1. Definire obiettivi chiari e misurabili
Un primo efficace approccio per integrare la sostenibilità richiede la definizione di obiettivi chiari e misurabili. Per esempio, molte aziende si stanno impegnando per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, in linea con l’Accordo di Parigi, mostrando così un impegno al tempo stesso concreto e i cui risultati possono essere evidenziati di volta in volta. Un esempio arriva dalla multinazionale Unilever, che ha implementato piani dettagliati per ridurre l’impronta di carbonio dell’intera catena di valore.
2. Riduzione dell’impatto ambientale
Un altro pilastro chiave della sostenibilità è ovviamente la gestione dell’impatto ambientale. Secondo il World Economic Forum, il 73% delle emissioni di gas serra globali proviene infatti da processi produttivi e logistiche aziendali, per questo motivo ridurre l’uso di risorse naturali, migliorare l’efficienza energetica e passare a fonti rinnovabili sono tutte pratiche oggi ritenute essenziali. Aziende come IKEA e Patagonia sono esempi di successo in tal senso, con importanti investimenti in energia rinnovabile e materiali riciclati per ridurre l’impatto delle proprie attività.
3. Innovazione nei modelli di business
Le aziende sostenibili stanno trasformando i loro modelli di business per adottare pratiche di economia circolare, riducendo così lo spreco e massimizzando il riutilizzo delle risorse. H&M, per esempio, ha introdotto il riciclo degli abiti, consentendo ai consumatori di riportare capi usati nei punti vendita in cambio di sconti, riducendo così i rifiuti e incentivando una moda più sostenibile.
4. Governance e trasparenza
Un altro elemento centrale dell’integrazione della sostenibilità è la governance. Le aziende devono creare, cioè, strutture di gestione che garantiscano la trasparenza e l’accountability sui temi ambientali e sociali. BlackRock, uno dei più grandi gestori patrimoniali al mondo, ha fatto della sostenibilità un pilastro della sua strategia di investimento, dichiarando che “la sostenibilità è parte integrante del modo in cui costruiamo portafogli per i nostri clienti”. Il risultato è stato una crescente pressione sugli amministratori aziendali affinché forniscano report chiari e accurati sulle loro pratiche ESG.
5. Coinvolgere gli stakeholder
La sostenibilità aziendale non può essere raggiunta, però, senza il coinvolgimento degli stakeholder. Dai fornitori ai clienti, passando per i dipendenti, tutti devono essere parte attiva nel processo di trasformazione. Starbucks, per esempio, collabora strettamente con i propri fornitori di caffè per garantire pratiche agricole sostenibili e una catena di fornitura più etica.
Benefici dell’integrazione della sostenibilità
Integrare la sostenibilità però, come detto, non solo migliora la reputazione aziendale, ma porta anche a benefici tangibili. Secondo uno studio di Harvard Business Review, le aziende con punteggi ESG elevati tendono infatti a performare meglio rispetto ai competitor sul lungo periodo, registrando una riduzione del 16-19% dei costi operativi grazie a pratiche sostenibili, oltre a ottenere risultati positivi in termini di venditi e a migliorare la capacità di attrarre e mantenere i talenti, soprattutto tra le nuove generazioni, particolarmente sensibili ai temi ambientali e sociali.
L’integrazione della sostenibilità nelle strategie aziendali non è insomma più un’opzione, ma una necessità per le aziende che vogliono rimanere competitive e rilevanti in un mercato sempre più orientato alla responsabilità sociale e ambientale. I dati dimostrano chiaramente che le aziende che investono nella sostenibilità godono di migliori risultati economici e una reputazione più solida, il che rappresenta l’unica garanzia per una crescita a lungo termine e una migliore resilienza rispetto alle sfide globali future.