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Settimana corta e benessere: il bilancio positivo delle aziende nella sperimentazione

La scelta tra benessere e carriera è un bivio comune che i lavoratori devono affrontare, e secondo una ricerca recente, il 70% delle persone ritiene che l’equilibrio tra vita e lavoro sia una priorità, mentre l’80% preferirebbe lavorare un giorno in meno a settimana. La sperimentazione del lavoro ibrido e remoto ha portato molte persone a rivalutare la propria carriera e a modificare la scala dei valori, con la maggioranza che ritiene che una settimana lavorativa più corta migliorerebbe il benessere e aumenterebbe la felicità.

La sperimentazione della settimana lavorativa di 4 giorni sta guadagnando terreno, e i dati delle aziende coinvolte mostrano risultati positivi. Il 97% dei lavoratori ha espresso il desiderio di continuare con la settimana corta, evidenziando miglioramenti nell’equilibrio tra vita e lavoro, riduzione dello stress, miglioramento della salute mentale e maggiore soddisfazione lavorativa.

Tuttavia, dobbiamo tenere a mente che non esiste una formula magica e che l’implementazione della settimana lavorativa più breve richiede un’organizzazione accurata e la ridisposizione dei processi per evitare impatti negativi a lungo termine. Alcune aziende, infatti, hanno riscontrato un aumento dello stress con l’introduzione della settimana corta.

Armando Aliperti, General Manager di Business Management, commenta dicendo: “La flessibilità e l’attenzione al benessere sono chiavi per affrontare la transizione verso settimane lavorative più corte. Mentre i dati positivi sono incoraggianti, è fondamentale per le aziende adottare approcci olistici, mantenendo l’efficienza e la salute mentale al centro della strategia aziendale.”

Rispetto all’ambiente e all’occupazione femminile, le sperimentazioni della settimana corta hanno mostrato limitati risultati ecologici, ma alcune aree hanno beneficiato della riduzione degli spostamenti. Inoltre, la riduzione delle ore di lavoro potrebbe contribuire a ridurre la disparità di genere, permettendo alle donne di dedicare più tempo alle responsabilità familiari senza compromettere la loro carriera.

Questo, accompagnato da una rivoluzione culturale globale che porti anche l’uomo ad assumersi parte del carico di responsabilità familiari, può partecipare alla realizzazione di una società più equa.

Aliperti aggiunge: “Questi risultati sottolineano l’importanza di considerare non solo l’aspetto economico, ma anche l’impatto sociale e ambientale delle decisioni aziendali. La sperimentazione è positiva, ma l’adattabilità e l’approccio bilanciato sono fondamentali per il successo a lungo termine.”

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