Quali sono e a che punto siamo
Proprio di recente abbiamo parlato dei numeri post pandemia del mondo delle Risorse Umane. In questi mesi di ottimismo diffuso in cui le aziende stanno ricominciando ad assumere, abbiamo stilato un’analisi dei nuovi trend da condividere con i nostri clienti.
Come si è evoluto il mondo del lavoro in era Covid?
La digitalizzazione
Probabilmente non ce ne rendiamo conto, ma la digitalizzazione negli ultimi due anni è entrata così a far parte dei cicli produttivi e lavorativi da aver trasformato di tanto il lavoro.Ragionando a livello di piccole attività, sarà ancora più evidente il fenomeno. Quanti negozi che hanno attivato un e-commerce, insieme allo stesso, hanno anche iniziato a familiarizzare con i gestionali logistici e di gestione del magazzino? Lo stesso vale per i ristoranti che hanno iniziato a fare delivery. Per non parlare delle aziende che hanno introdotto lo smrtworking e che hanno introdotto di forza l’online nella loro vita quotidiana…
Il nuovo apporto delle competenze
Non solo sono cambiate le competenze necessarie, ma è cambiato anche il loro apporto in azienda. Con la tendenza alla digitalizzazione e all’innovazione che è condivisa da tutti i settori, molte competenze introdotte fino a 4-5 anni fa hanno perso la loro utilità. In alcuni casi è bastato riconvertirle attraverso la formazione. In altri, è stato necessario introdurre risorse con diverse skills, per sharare la nuova conoscenza ma soprattutto per potenziare alcuni investimenti. Le nuove risorse inserite, da statistiche, hanno avuto un peso maggiore dei loro predecessori in termini di produttività sviluppata già nel corso del primo anno di inserimento. Una valutazione che fa capire quanto sia importante inserire le risorse giuste!
Il fattore umano
Questo è sicuramente uno dei pochi aspetti positivi dell’era Covid. Dopo aver affrontato una crisi insieme, condividendo il sacrificio a tutti i livelli, in molte aziende che hanno saputo gestire la difficoltà si sono rafforzati i rapporti umani. Se i collaboratori hanno iniziato a vedere i capi come parte della loro squadra, avendone visto l’impegno e avendone vissuto anche il dramma, i vertici hanno iniziato a vedere i collaboratori non come numeri intercambiabili, ma come parte integrante di un progetto, come persone che meritano non solo ciò che guadagnano, ma massima stima e disponibilità. Si è creata maggiore empatia e, soprattutto, maggiore rispetto della componente umana di ognuno, che spesso si tendeva ad ignorare nella freddezza del rapporto strettamente professionale. Siamo uomini e donne con un privato, con dei problemi e il luogo di lavoro non deve diventare un ostacolo nel vivere tutto ciò, ma un’opportunità per viverlo al meglio.
Saper affrontare il cambiamento e individuarne il valore è il potenziale sarà la chiave della sopravvivenza e del successo di molte attività. Come sempre accade, chi non saprà trasformarsi e crearsi una nuova identità è, invece, destinato a soccombere. Noi di Business Management stiamo lavorando bene e sempre con aziende che non si sono fermate e che stanno continuando a fare sacrifici per investire in competenze e persone. Siete il nostro orgoglio!