Investimenti e innovazioni contro un buio durato anni
Imprese in crescita in Campania, con dati positivi su occupazione e lavoro. Il 2019 è stato un’ottima annata, lo abbiamo detto più volte. Finalmente, dopo anni in cui la Campania è stata solo corruzione e inquinamento, iniziano a vedersi i frutti di investimenti e nuova mentalità.
Oltre al polo dell’IT che a Napoli sta facendo faville (anche se il merito è ancora, tanto, delle multinazionali) ci sono dei settori storici in netta ripresa. Il food che si è sempre contraddistinto per la qualità dei prodotti nella nostra Regione, ora inizia a distinguersi anche per organizzazione aziendale. Dall’impostazione familiare, si è passati a una struttura manageriale in tanti casi e molte aziende di questo mondo sono state premiate per le loro performance gestionali anche in occasione del Premio Industria Felix. Alcuni esempi?
Dolciaria Acquaviva
Tecnologia, innovazione e rete distributiva capillare. Così questa azienda della provincia di Napoli ha portato il cornetto surgelato in tutt’Italia. Ottimo il suo reparto R&D che ha saputo sviluppare un catalogo prodotti arrivato a centinaia di referenze.
La Doria
Un colosso riconosciuto che, ormai, rappresenta un punto di riferimento per tutte le aziende dell’Agro Sarnese-Nocerino, che della lavorazione del pomodoro ha fatto la sua ricchezza. Qui parliamo di una crescita manageriale decisa e forte, con l’assunzione di manager e specialisti di grosso calibro e un addio definitivo all’approccio familiare.
Olio Dante
Un brand di fama nazionale, con una distribuzione internazionale che nasce dall’idea di una famiglia del Beneventano e che fa delle sue radici la sua forza. Oltre alla qualità del prodotto, l’azienda è anche attenta a sostenibilità e brand reputation, come ogni grande impresa virtuosa.
Feudi di San Gregorio
Eccellenza enologica, possibilità di visitare la cantina, un ristorante pluripremiato e un approccio trasparente al cliente: questi gli ingredienti di un’azienda virtuosa che fa crescere il suo territorio (l’Irpinia) conquistando il mondo.
L’agroalimentare ha sempre mostrato enormi potenzialità, ma forse più di altri settori si è cullato su una qualità inarrivabile ottenuta non per meriti professionali, ma per tradizione e costituzione del territorio. Non sempre queste potenzialità sono state sfruttate a pieno anche per alcuni errori di mentalità e scarsi investimenti in Risorse Umane.
Non bisogna mai dimenticare che la prima vera grande ricchezza di un’impresa sono le persone. Queste vanno scelte per le loro qualità, formate, “coccolate”: gli vanno offerti diritti e possibilità di crescita, senza darle mai per scontate. In tantissimi casi non è stato così e aziende che avrebbero potuto essere premiate per i bilanci virtuosi sono rimaste ferme, anche perché un certo tipo di mentalità, tollerabile per le vecchie generazioni, oggi non ha più speranza di esistere. La qualità del prodotto e l’esperienza sono, purtroppo, destinate a soccombere se non si riesce a capire che c’è tanto altro a fare impresa: rispetto per le persone e per l’ambiente, innovazione continua, alta professionalità.
Noi di Business Management siamo entrati in tante realtà dove c’era tutto per crescere e conquistare il mercato, ma non c’era una giusta organizzazione. Il primo passo sta anche nel rendersi conto che questa manca e che ci sono professionisti pronti a impostare percorsi e strategie di gestione del personale, temporary management e formazione. Un grandissimo passo che tanti nostri clienti hanno fatto!